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Dalla psicanalisi alla vegetoterapia (seconda parte)

28/07/20161

Trascrizione della lettura del dottor Philip Bennett del 30 aprile 2011 – seconda parte

(La prima parte dell’articolo è disponibile a QUESTO LINK)

Reich era anche un razionalista. E questo è un po’ più complicato. Si combina con il suo naturalismo; come ho detto prima, per Reich ciò che è naturale è anche razionale, e ciò che è irrazionale è innaturale. Reich credeva che esistesse un “universo razionale” i cui segreti potevano essere compresi da ognuno, e che potessero essere svelati attraverso l’investigazione scientifica. Reich aveva alcune convinzioni fondamentali, ad esempio egli credeva che se due cose hanno la stessa apparenza, esiste probabilmente una ragione che può spiegarlo, e così egli ha disegnato incredibili analogie tra la formazione delle galassie e la formazione degli uragani, ecc.

Egli è un razionalista anche nel senso che concepisce alcuni aspetti apparentemente antitetici come appartenenti allo stesso nucleo; ad esempio la sessualità e l’ansia sembrano antitetici ma sono entrambe espressioni di energia vitale, e l’energia vitale può esprimersi in un modo o nell’altro, quindi esiste un nucleo di unità fondamentale. Reich dice “Al di fuori di una forza unitaria si sviluppa un’antitesi, questo è il mio modo di pensare alle scienze naturali”. Questo è ciò che chiamo una commistione razionalista, in quanto sviluppa la necessità di rilevare la realtà empiricamente, ovvero andar fuori e fare il lavoro!

E infine, Reich era un empirista. Da tutto quello che ho sentito, Reich era un terapeuta incredibilmente intuitivo; aveva anche intuizioni brillanti circa l’universo. Egli avrebbe attribuito questa dote al suo “pieno contatto” o al suo senso orgonomico, ma qualsiasi tipo di intuizioni egli avesse, queste dovevano poi essere motivate praticamente, empiricamente. Era uno scienziato.

Vorrei ora spostare il discorso sul rapporto tra Freud e Reich, che poi si trasforma nel movimento che porta dalla psicanalisi alla vegetoterapia. Innanzitutto, sia Freud che Reich erano scienziati, ed entrambi avevano una grande cultura fatta di ottime letture, incredibile intelletto e dono della sintesi. Da un punto di vista strettamente scientifico, Freud era alla chimica ed alla biologia, ed egli a un certo punto ha anche sostenuto che la psicologia potesse avere una base neurologica. Alcuni di voi conosceranno Progetto di una psicologia, che Freud ha scritto nel 1865; non è mai stato pubblicato mentre egli era in vita. Di tutto ciò si parla lungamente nel libro di Frank Sulloway, Freud: biologo della mente. Egli era molto interessato alla biologia evolutiva, e questo è un fatto riconosciuto.

Le letture di Reich spaziavano dalla chimica alla fisica, alla biologia, e quando egli arrivò negli Stati Uniti sviluppò le teorie biofisiche sull’Orgone, ma tutto ciò va oltre il nostro discorso di oggi – oggi vogliamo restare in Europa. Reich e Freud erano entrambi materialisti. Freud non ha mai messo in dubbio che ci fosse una base fisiologica per la libido, che ci fosse una qualche base fisiologica per l’inconscio, ecc. Solo che non sapeva dargli una collocazione precisa, poiché gli sembrava che avesse diverse “collocazioni”.

Sia Freud che Reich si sono focalizzati sull’irrazionalità umana in diversi modi. Per Freud l’attenzione si è concentrata su sintomi nevrotici, per Reich era più la struttura del carattere. Erano entrambi terapeuti, ed entrambi hanno usato una varietà di modalità terapeutiche. Freud ha utilizzato la cocaina inizialmente. Ha poi studiato con Charcot in Francia interessandosi all’ipnosi e poi applicandola. Più tardi sente parlare del suo amico Breuer e dell’incredibile caso della povera Anna O. e del fatto che quest’ultima definisce la proprie sedute terapeutiche come “la cura della parola”, ed è proprio da questo che nasce la psicanalisi. Quindi Freud si sposta dalla cocaina alla psicanalisi.

Anche Reich è stato un terapeuta che ha usato diverse metodi. Come sapete, Reich stesso ha iniziato come psicoanalista: la sua modalità terapeutica era inizialmente di tipo psicanalitico, anche se modifico rapidamente la psicanalisi in quella che può essere definita l’analisi del carattere, e poi sviluppò la forma di terapia corporea che poi è stata conosciuta come vegetoterapia. Erano entrambi terapeuti che usavano una varietà di strumenti e di modalità terapeutiche diverse.

Se leggete il libro Freud: biologo della mente, si può chiaramente vedere che Freud presumeva che ci fosse una base fisiologica per tutta questa roba. Ma c’è una differenza tra il credere che ci sia una base fisica per qualcosa e poi darne un altro tipo di spiegazione. Lasciate che vi faccia un esempio veloce. Sto per piegarmi. Quando faccio ciò, alcuni muscoli vanno in tensione e altri si rilassano, i neuroni si danno da fare, e voi potreste spiegare ciò che ho fatto da un punto di vista puramente fisiologico, ma potreste anche spiegarlo da un punto di vista psicologico, cercando di spiegare perchè ho fatto questo, forse mi stavo guardando le scarpe, forse stavo salutando il mio socio giapponese e volevo fargli un cenno di rispetto, stavo facendo stretching… In altre parole, potreste spiegare ciò che ho fatto in una varietà di modi, ma è chiaro che ciò che ho fatto è stato un atto fisico. Così Freud ha offerto spiegazioni psicologiche o psicanalitiche per il comportamento umano, ma di certo credeva che al di sotto o al di là di questi ci fosse una realtà fisica, anche se non sapevo che tipo di realtà questa fosse.

In questo discorso mi focalizzerò sulla terapia, e non parlerò dei problemi di Reich con l’organizzazione psicanalitica, non parlerò della storia legata a questo aspetto, voglio focalizzarmi esclusivamente sulla terapia.

Una concetto cruciale è l’esistenza della sessualità infantile. Un altro concetto cruciale è la repressione. Freud ha scritto un libro intitolato La storia del movimento psicanalitico, ed in questo libro egli dice “la repressione è la pietra miliare dell’intera psicanalisi”. Inizialmente Freud riteneva che tutte le nevrosi fossero di tipo sessuale in origine; Reich non ha mai abbandonato questa convinzione. Freud invece lo fa alla fine, quando introduce il concetto di istinto di morte che dovrebbe spiegare le origini del comportamento umano, ma inizialmente Freud e Reich erano d’accordo circa l’origine sessuale di tutte le nevrosi. Per Freud, noi viviamo in una cultura in cui la repressione dell’energia sessuale, la libido, è necessaria, e ciò da luogo ad un inconscio che spesso motiva le nostre convinzioni ed azioni e questo inconscio ha il proprio linguaggio e rivela se stesso spesso attraverso i simboli. Così, attraverso la libera associazione, per superare la censura, l’analisi dei sogni, i lapsus, ecc., lo psicologo interpreta o guarda a ciò che il paziente sta dicendo e arriva a comprenderne il significato nascosto, e, attraverso questo, il linguaggio in codice dell’inconscio. Per esempio, se ricordo bene, se sogni un treno, questo ha a che fare sempre col sesso. Ci sono una serie di elementi simbolici standard. Provi a portare l’inconscio alla luce della coscienza, e si spera, quando ciò accade, il cliente ha un certo tipo di risposta emotiva, una sorta di rilascio emozionale, abreazione, e quindi il sintomo diminuisce – il che è una sorta di psicanalisi in pochi minuti. Richiede un bel po’ in più imparare e praticare la psicanalisi in realtà (!!)

(Vai alla TERZA PARTE dell’articolo)

 

 

 

 

 

One comment

  • luigia

    28/07/2016 at 15:25

    Io sto migliorando molto con le tecniche di rilassamento.Tutto ciò di cui parlate è assolutamente vero!

    Reply

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