Il respiro è profondamente influenzato dalle emozioni e dalla nostra psiche. Se osserviamo la qualità del respiro di una persona possiamo immediatamente riconoscere quale emozione sta vivendo. Sarebbe estremamente importante che genitori, insegnanti e medici fossero in grado di riconoscere queste modificazioni in modo di correggere le eventuali alterazioni della respirazione naturale e prevenire sul nascere moltissime delle patologie del sistema respiratorio…
L’aria e il respiro sono sempre stati legati alla vita e alla mente. Ogni essere vive perché continua a scambiare energia e informazioni con l’esterno. Ogni essere vivente deve quindi produrre continuamente sostanze solide (cibo), liquide (bevande) e gassose (aria). E’ possibile restare molti giorni senza cibo, anche settimane, ma solamente qualche giorno senza liquidi. e appena pochi minuti senza aria.
L’energia vitale dell’aria
Per questo motivo in tutte le tradizioni mediche dell’antichità il termine ‘aria’ conteneva in sé anche il significato biologico e psichico di ‘energia vitale’. Così la medicina spirituale indiana identifica l’elemento vitale presente nell’aria chiamandolo “prana”, nel Tibet prende invece il nome di “rlung”, “Qi” in Cina, “pneuma” nell’antica Grecia. La stessa mitologia religiosa della tradizione ebraica riconosce l’importanza del “soffio vitale” con cui Dio anima gli esseri umani infondendogli 1a vita e la coscienza. L’elemento “aria” come sinonimo di vitalità e di psiche, lo ritroviamo anche nella simbologia astrologica e in quella archetipica.
La respirazione infatti è la più vitale delle funzioni fisiologiche e anche l’unica ad essere sia volontaria (cosciente) che automatica (inconscia). Noi non possiamo modificare il battito cardiaco, o controllare l’attività dello stomaco o dei reni ma, se desideriamo, possiamo modificare volontariamente la respirazione sia in ampiezza che in frequenza; possiamo fermare il respiro o accelerarlo.
I comuni blocchi della respirazione
Il respiro è profondamente influenzato dalle emozioni e dalla nostra psiche. Se osserviamo la qualità del respiro di una persona possiamo immediatamente riconoscere quale emozione sta vivendo. Sarebbe estremamente importante che genitori, insegnanti e medici fossero in grado di riconoscere queste modificazioni in modo di correggere le eventuali alterazioni della respirazione naturale e prevenire sul nascere moltissime delle patologie del sistema respiratorio.
Facciamo alcuni esempi molto generali. Ogni volta che un bambino ha paura modifica la sua respirazione con una caratteristica contrazione della muscolatura respiratoria delle spalle e della parte superiore del torace. L’inibizione della libera espressione della voce e delle proprie emozioni e opinioni provoca contrazioni dei muscoli del collo e della gola, mentre la repressione delle sue funzioni fisiche più semplici e vitali come il correre, il muoversi, il giocare nella natura (tipica dei bambini di città) provoca un indebolimento della respirazione addominale.
Reprimere la sessualità bloccando il respiro.
Reich e tutta la moderna ricerca psicosomatica hanno documentato come la repressione della libera e naturale sessualità (che già si manifesta nei bambini di 3 – 4 anni e ha il suo massimo dai 14 ai 19 anni), porti a profondi blocchi respiratori e muscolari in tutto il corpo. Questi blocchi spesso si manifestano con irrigidimento del diaframma, dei muscoli della zona lombare e renale e dei muscoli del basso ventre e dell’inguine. Quando la respirazione in una zona del corpo è bloccata, vengono anche bloccate le sensazioni che da quella zona arrivano al cervello; il risultato sarà di avere una parte del corpo che non pulsa più, ma rimane contratta e senza sensazioni: una vera zona morta. Molto spesso, i blocchi emotivi, causati dai condizionamenti sociali e religiosi, provocano un tale arresto della normale circolazione sanguigna e linfatica e della trasmissione nervosa da rappresentare una vera condizione predisponente per l’instaurarsi di forme patologiche più gravi come, ad esempio, dismenorree, vaginiti, tumori di origine infiammatoria o degenerativa, emorroidi, coliti o problemi venosi agli arti inferiori.
Pene d’amore e blocchi di petto
La mancanza di affetto si manifesta invece con un caratteristico blocco della respirazione nella parte alta del torace e tensione sternale, nelle donne spesso con un forte dolore di fondo al seno; Il torace è interessato sia anteriormente che posteriormente, la repressione dell’ira blocca più sovente la parte destra del diaframma e dei muscoli laterali del torace e della spalla, con un caratteristico blocco dei muscoli della masticazione.
Ogni naturale funzione vitale ed emozionale che viene inibita porta ad un blocco muscolare e respiratorio. Gli esempi potrebbero continuare e, certamente, essere espressi in termini medici e psicologici più specifici, esistono infatti blocchi caratteristici delle differenti emozioni, ma, essendo questo solo un primo tentativo di comunicare l’esistenza di tensioni psicosomatiche estremamente comuni sia nei bambini che negli adulti, riteniamo sia meglio restare sulle generali.
Come riconoscere i blocchi
E’ di estrema importanza capire che i blocchi possono iniziare in ogni età della vita e che la presenza di un blocco, anche lieve, porta ad un indebolimento di tutta la zona fisica relativa e delle funzioni ad essa correlate. Quando il blocco non viene riconosciuto e risolto, il corpo, non più mobile e ossigenato, tende ad ammalarsi. Malattie respiratorie come l’asma, le bronchiti, i raffreddori, le laringiti e le sinusiti e anche molte malattie generali, come le gastriti, le stitichezze, le coliti, le lombalgie e moltissimi disturbi ginecologici, hanno una base nei blocchi della respirazione e quindi possono essere fortemente migliorati e prevenuti da una attenta osservazione e riequilibrio respiratorio.
Il piacere di vivere sani
Un corpo sano deve essere mobile e rilassato in ogni sua parte, nessun muscolo deve essere dolente alla pressione. Se non vi sono tensioni muscolari, emozionali o psichiche, la respirazione è naturalmente libera, fluida e profonda. La respirazione normale si percepisce come una pulsazione ritmica dell’addome e del torace, come fosse urna medusa che si espande con un movimento fluido e silenzioso dalla pancia al torace e si rilassa con un movimento contrario. La respirazione è accompagnata da un senso di sottile piacere fisico che si estende all’intero corpo. Se la respirazione al contrario è bloccata, si osservano movimenti irregolari o una respirazione parziale (solo torace o solo addome), si nota una difficoltà di respirare profondamente, una insensibilità di alcune parti del corpo o anche un evidente dolore. Il collo è rigido, le spalle tese, spesso c’è dolore acuto in zona epigastrica.
La voce di una persona che respira armoniosamente è piena e ha un timbro rotondo e piacevole. Ogni blocco della respirazione provoca per contro una riduzione dell’ampiezza della voce dando una marcata riduzione di volume e di tono. Le voci troppo sottili, roche, acute, nasali o metalliche sono solo alcuni effetti dei blocchi più comuni.
Rieducazione della respirazione
Il riequilibrio della naturale respirazione prevede tre livelli di intervento: 1) primo livello di rieducazione preventiva di base per i blocchi più lievi e recenti, 2) secondo livello di intervento sui blocchi già in parte cronicizzati o comunque più profondi ma che non hanno ancora causato danni fisici, la cui rieducazione prevede una attività di sblocco emozionale e di riequilibrio psicofisico più connesso, 3) terzo livello di intervento per i casi più gravi che hanno già causato un danno fisico la cui cura è di stretta pertinenza medica e psicologica.
E’ necessario comprendere che, nell’ottica di un discorso realmente preventivo della salute pubblica, il primo livello di riequilibrio dovrebbe diventare un’attività scolastica regolare che potrebbe essere gestita, per esempio, durante l’ora di educazione fisica, sia nelle elementari che nelle medie.
Una tale politica di istruzione e prevenzione avrebbe un profondo valore nel miglioramento della qualità della salute, soprattutto considerando che le malattie respiratorie sono tra le forme patologiche giovanili più comuni.