Il padre di tutte le psicoterapie ad indirizzo corporeo è Wilhelm Reich, colui che ha ideato ed attuato la Vegetoterapia carattero-analitica, detta anche terapia reichiana. Federico Navarro è stato colui che si è occupato di sistematizzare le indicazioni cliniche lasciate da Wilhelm Reich, creando la metodologia terapeutica tutt’oggi nota ed utilizzata nell’ambito della psicoterapia reichiana.
(Per una prima lettura riguardo la psicoterapia corporea, consigliamo di partire dalla PAGINA DI APPROFONDIMENTO)
Medico chirurgo, specializzato in neuropsichiatria, medicina legale e anatomia patologica, docente di neuropsicologia e allievo di Ola Raknes (a sua volta allievo di Wilhelm Reich), Navarro ha fondato diverse scuole per divulgare il pensiero e la terapia reichiana: è fondatore del Centro Reich di Napoli e della S.E.Or. – Scuola Europea di Orgonomia, e dell’IFEN – Istituto Federico Navarro, ed è stato presidente della SIAR – Società Italiana di Analisi Reichiana. È stato inoltre fondatore o presidente di altre scuole ad orientamento reichiano nel mondo come quelle presenti in Brasile, Francia, Argentina, Spagna.
Federico Navarro ha scritto numerosi saggi e pubblicazioni sullo sviluppo del pensiero post-reichiano. Conosciamo qualcosa in più sulla vegetoterapia carattero-analitica proprio attraverso le sue parole, tratte da “Metodologia della Vegetoterapia carattero-analitica”.
Una terapia a misura d’uomo
“La società di oggi reprime più che mai la natura dell’uomo, per cui si assiste alla psicologizzazione o alla psichiatrizzazione come risposta ad una richiesta reale di maturazione. L’uomo sta perdendo progressivamente la percezione reale, cioè sociale, del proprio corpo e dei bisogni legati a questo, identificandosi sempre più col suo ruolo, e tenta di adeguarsi ai ritmi di questo ruolo invece che a quelli biologici legati alla sua biografia (che dovrebbe essere naturale), cioè alla sua storia. Ed oggi, invece di vivere, l’uomo ancora cerca di sopravvivere, ma purtroppo non per la potenza, che è basata su “Umanità”, “Umiltà” e “Umorismo”, ma per il potere.”
L’Io-Corpo
“Ogni nevrosi è nevrosi dell’Io e l’Io, come diceva Freud mutuando Nietzsche, è il nostro corpo, pertanto <<Un soggetto finché non riacquisisce e non si riappropria del proprio corpo, difficilmente riesce ad acquisire alt(r)i livelli di autonomia>> (cit. Ammaniti).”
Elementi per una psicoterapia corporea
“La vegetoterapia carattero-analitica non è una tecnica, cioè meccanica, ma una metodologia. Non è una tecnica di liberazione emozionale, è un progetto, non un programma. La metodologia della terapia reichiana non si limita ad analizzare e a rilasciare o compensare, ma, ritenendo ogni aspetto della psicopatologia un’espressione d’immaturità psicologica e caratteriale legata al corpo, il lavoro terapeutico con il corpo ne permette la maturazione, arrivando alla genitalizzazione. A ciò si arriva attraverso lo scioglimento graduale dei blocchi energetici che costituiscono la corazza psicologica che è ancorata al corpo, facendogli cosi recuperare (“sentendolo”) l’Io che è corporeo, e non soltanto scaricandolo delle tensioni emotive che lo alienano. Attraverso le abreazioni, l’energia bloccata a livello muscolare si scarica, sciogliendo le tensioni muscolari, e la circolazione energetica ha via libera. Ciò significa ritrovare quell’energia bloccata, o male investita, da utilizzare nella trasformazione dei rapporti esistenziali.
Trasformazione dei rapporti esistenziali vuol dire anche della società attuale, per tendere ad una società in cui il superfluo non debba servire a compensare il necessario mancante o carente. La vegetoterapia carattero-analitica è una metodologia terapeutica con implicazioni socio-culturali, il cui scopo è di dare un contributo per cambiare gradualmente e progressivamente l’attuale condizione della nostra società (causa della psicopatologia collettiva in cui siamo).”
Cos’è la Vegetoterapia carattero-analitica
“La vegetoterapia carattero-analitica utilizza delle tecniche, ma non è una tecnica di liberazione emozionale, bensì una terapia. Vegetoterapia è un lavoro terapeutico sul sistema neurovegetativo, carattero-analisi è un lavoro di trasformazione di una caratterialità per produrre la sua maturazione in carattere genitale. L’azione sul neuro-vegetativo si esplica sul temperamento, quella sulla caratterialità si realizza sulle tensioni muscolari prodotte da blocchi dell’energia vitale. La terapia è quindi una terapia energetica. “
Sciogliere le tensioni
“È sufficiente un massaggio profondo (il massaggio reichiano) per far constatare ad un terapeuta reichiano quanto il corpo di un paziente abbia tensioni muscolari croniche (e pertanto raramente percepite dal soggetto) distribuite, a vari livelli, nel corpo e stabilitesi, fin dalla nascita, come difesa da situazioni stressanti o frustranti e che determinano la corazza muscolo-caratteriale. Tali tensioni muscolari, che si esprimono con atteggiamenti del corpo ormai ben strutturati nella persona, nascono da una condizione reattiva attraverso meccanismi di difesa verso situazioni emotive dolorose. Il sistema nervoso simpatico infatti presiede alle funzioni di difesa o fuga che sono bloccate nelle loro espressioni motorie da fenomeni di contrazione cronica della muscolatura. Ecco perché possiamo dire che mentre la memoria intellettiva è fissata nelle cellule nervose, quella emotiva è inscritta in quelle strutture muscolari che esprimono una determinata emozione.
Con la vegetoterapia carattero-analitica, l’individuo arriva all’autoregolazione e quindi all’auto-gestione emozionale, fondamento per un vivere sociale sano. Il nostro contatto con la realtà avviene mediante la sensorialità. Tutta la terapia reichiana si basa sul contatto che il soggetto deve avere con sé stesso e con gli altri.”
La terapia Reichiana
“Qualsiasi terapia verbale o limitatamente gestuale reca beneficio soltanto se si verificano abreazioni emotive con le loro componenti neurovegetative ed espressive, altrimenti la verbalizzazione sic et simpliciter pone enormi difficoltà al superamento di contenuti che riguardano i vissuti relativi, specie del periodo preverbale. Tale periodo, che comprende anche quello del vissuto emotivo fetale (di cui oggi si riconosce la grande importanza) è fondamentale per la scuola reichiana in quanto è vissuto dall’uomo, come diceva Sartre, in chiave di emozioni pure, attraverso la gioia ed il piacere legati al parasimpatico, o il dolore e retrazione (non fuga perchè all’inizio della vita c’è motilità, ma non mobilità) legati al simpatico.
Su tali basi biologiche si fonda la caratterologia e la psicopatologia proposte da Wilhelm Reich e che abbiamo cercato di riprendere, approfondire con apporti nati dalle nuove conoscenze scientifiche e dall’esperienza clinica. Su tali basi biologiche nasce la terapia definita da Reich vegetoterapia carattero-analitica. La vegetoterapia desidera guarire il paziente avvalendosi di particolari interventi (actings) corporei che provocano reazioni neurovegetative e muscolari capaci di ristrutturare una sana piscoaffettività. Il riequilibrio neurovegetativo (mediante l’attivazione del S.N.V.) accompagnato dall’analisi del carattere (espressa dal linguaggio corporeo) mette il soggetto in condizioni non solo di comprendere, ma principalmente di “sentire” la sua capacità, cioè il suo io ed il suo “essere nel mondo” come elemento dialettico.”
L’energia vitale e i livelli corporei
“La libido individuale, ovvero l’energia vitale, che l’esperienza di Reich ha dimostrato fisicamente esistere, per rendere il corpo vivo, vitale e funzionale deve poter circolare liberamente dalla testa ai piedi e viceversa e trovare in una soddisfacente e sana sessualità (non soltanto genitale) la sua via naturale di scarica. Questa energia nell’uomo attuale è quasi sempre carente o più o meno bloccata ad uno o più livelli corporei, in segmenti muscolari che, come fossero degli anelli contratti, trattenendola ne impediscono la buona circolazione. I segmenti del corpo furono definiti “livelli” da Reich, sono sette e sono:
I livello: occhio-orecchie-naso (telerecettori)
II livello: bocca
III livello: collo
IV livello: torace (con braccia)
V livello: diaframma
VI livello: addome
VII livello: pelvi (con gambe)
In tali livelli è possibile localizzare le istanze psicologiche “bloccate” (e non solo in senso simbolico) che possono esprimere, attraverso il linguaggio del corpo, le problematiche di un soggetto anche se questi non verbalizza (una mascella contratta indica rabbia trattenuta, un collo incassato nelle spalle un atteggiamento di difesa cronica, ecc.).”
I muscoli e le emozioni
“Il patrimonio energetico di un individuo è per la maggior parte accumulato nella muscolatura. L’importanza della funzione muscolare per la percezione, e così la deprivazione sensoriale, è stata sottolineata in Italia da Buscaino (rapporto tra muscolatura oculare ed allucinazioni) e in California da Jacobson il quale è arrivato a dire, paradossalmente ma giustamente, che l’uomo pensa con i muscoli! Noi riteniamo che l’uomo vive con e attraverso i muscoli, e le considerazioni tra psichismo e disturbi neuromuscolari lo confermano: se la nostra naturale aggressività (dal latino ad gredior = accostarsi, entrare in contatto) che è fondamentale per il sano sviluppo è frustrata, cioè repressa e non espressa (da fattori culturali, pregiudizi educativi, ambiente stressante, ecc. ) essa è trattenuta emotivamente ed energeticamente nei muscoli e trova, come compenso sostitutivo o funzione reattiva, la necessità di scaricarsi patologicamente. Tali scariche non sono mai soddisfacenti e liberatorie, per cui si determinano stasi energetiche a differenti livelli corporei.”
L’emozione pura: conoscere la paura
Un terapeuta dovrebbe conoscere non solo la metodologia della terapia, ma dovrebbe inoltre ricordare che alla base di ogni patologia c’è l’emozione paura. La paura è l’ostacolo a ogni sano funzionamento dell’essere vivente, è la causa di ogni “impasse”, di ogni resistenza, di ogni violenza.
(La redazione di Psicoterapia-Corporea.com)