Poiché nasce e si sviluppa sul terreno della regolazione della sessualità, l’opposizione tra i caratteri nevrotico e genitale può essere adeguatamente rappresentata mediante l’analisi scientifica del comportamento sessuale, che Reich ha elaborato in numerosi lavori. E’ importante ricordare, a questo riguardo, che il desiderio di fusione sessuale è comune ad entrambi i caratteri, ma la sua gestione ed i suoi effetti si rivelano differenti, persino opposti.
Per il carattere nevrotico, che vive in termini conflittuali il rapporto con il corpo e la sessualità, propria ed altrui, il desiderio sessuale è una fonte potenziale di ansia e di insoddisfazione. Può gestire questa conflittualità, latente eppure esplosiva, soltanto distanziandosi da ciò che più intimamente desidera. Il corpo, il proprio e quello altrui, vengono così intesi come freddi oggetti da impiegare per l’esecuzione di un dovere sociale. Incidentalmente ciò comporta una scarica dell’energia biopsichica che rimane sempre parziale e, sostanzialmente insoddisfacente. Si viene a costituire una relazione tra due corpi che si fanno strumenti di un piacere identificato per intero nell’eiaculazione. Non a caso, per indicare una simile esperienza si impiegano le definizioni inespressive di ‘atto’ o ‘rapporto’ sessuale o, per usare il linguaggio comune, di ‘scopata’, ‘chiavata’, ‘trombata’ ecc.
E che cosa accade quando l”atto’ o il ‘rapporto’ si conclude? Il compito è stato portato a termine, l’ansia tenuta sotto controllo, la propria ‘efficienza’ è stata dimostrata, un’altra conquista è stata aggiunta al proprio carnet. Peccato soltanto per quel senso di insoddisfazione profonda che pervade il nevrotico/la nevrotica già solo qualche minuto dopo avere concluso questa esperienza. E che lo/la spinge continuamente e compulsivamente a desiderare di raggiungere un ‘altrove’: un’altra scopata, un altro partner, o un altro modo di passare il tempo. Oppure, qualcosa di molto peggio: il compito non è stato portato a termine (variante: non è stato eseguito a dovere), la propria efficienza non è stata dimostrata, un’altra conquista non è stata raggiunta. Dietro l’angolo s’intravede, minacciosa, la crisi d’identità.
Per il carattere genitale descritto da Reich il desiderio di fusione sessuale emerge in maniera spontanea dall’incontro tra due persone che si sentono naturalmente, liberamente attratte l’una dall’altra. Il carattere genitale non ricerca coattivamente ‘conquiste’ sessuali, né esegue forzosamente ‘compiti’ sessuali per dimostrare la propria efficienza e tenere così legato un partner che magari non vuole più saperne. Il carattere genitale si abbandona al piacere dell’incontro con l’altro, si lascia sommergere dal flusso dei sentimenti e lascia che tutto il resto ‘accada’.
Non soffrendo di ansia da prestazione o di volontà di potenza, il carattere genitale lascia che sia il ritmo stesso dell’incontro a muoverlo verso il suo sviluppo. Talvolta questo produce l’abbraccio genitale in senso stretto, la fusione tra i campi di energia maschile e femminile attraverso la penetrazione. E’ allora che giunge l’orgasmo, la scarica piacevole ed efficace di una tensione biopsichica altrettanto piacevole che ha coinvolto tutto il corpo dei due partner.
Applicando i metodi orgonoterapeutici di Reich, la moderna psicoterapia corporea aiuta a costruire le condizioni dell’abbraccio genitale. Dissolvendo l’armatura nevrotica del carattere, essa dissolve l’ansia e la paura che spesso associamo alla sessualità e ci spinge a viverla gioiosamente.